I principi di diversità, equità e inclusione sono sempre più presenti nelle strategie delle multinazionali e delle grandi imprese della costa toscana, che oggi hanno davanti la sfida di attrarre e trattenere i talenti.
A dirlo è il gruppo di lavoro promosso da Confindustria Livorno-Massa Carrara e formato dai responsabili delle risorse umane di Aero Service Technologies Italy, Basisgroup, BCube, Elettromar, Eni Raffineria di Livorno, Ineos Manufacturing Italia, Jsw Steel Italy P,ombino, Laviosa Chimica Mineraria, Liberty Magona, Nuovo Pignone–Baker Hughes, Olt Offshore Lng Toscana, Pierburg Pump Technology, Progeco Next; Skf, Solvay Chimica Italia, Solvay Solutions Italia, Tenaris Dalmine, Termisol Termica, Trelleborg Sealing Solutions Italia.
Modello ibrido, tra fisico e virtuale
Il gruppo si è incontrato più volte, sotto la regìa della società di recruiting Kilpatrick Executive Search, con l’obiettivo di capire come gestire il cambiamento in atto nelle risorse umane e anticipare il futuro, e il 16 marzo ha organizzato una conferenza stampa online per raccontare gli esiti del tavolo di lavoro. “Il modello a cui molte aziende su scala globale stanno tendendo – afferma Claudia Paoletti, managing partner di Kilpatrick, in un comunicato stampa diffuso da Confindustria Livorno-Massa Carrara – è ibrido. L’alternanza di interazione fisica e virtuale, la fiducia nelle persone, la definizione degli obiettivi e la gestione dell’equilibrio quotidiano con cui definire il luogo e le modalità di svolgimento della professione sono i cardini della trasformazione in corso”. Se queste condizioni non vengono rispettate, c’è il rischio
che il dipendente si dimetta.
Investire in formazione e appartenenza
“Mai come oggi le aziende devono investire lungo tre direttrici – ha aggiunto Massimiliano Turci,
vicepresidente di Confindustria Li-Ms che guida il coordinamento Multinazionali e grandi imprese – potenziare programmi formativi e di aggiornamento continuo, promuovere il senso di appartenenza attraverso i valori aziendali, diffondere la trasformazione culturale attraverso la collaborazione, la sperimentazione e la proattività”.
Dal gruppo di lavoro è emersa l’indicazione sulla conferma dello smart working, che verrà utilizzato in modo permanente da più della metà delle aziende (soprattutto di servizi ma anche manifatturiere a supporto della transizione digitale). La settimana lavorativa diventerà dunque flessibile, assicurando l’impiego in presenza per rafforzare rapporti sociali e interazione fisica con il proprio team di lavoro.