Nuovi master di alta formazione su neuroscienze manageriali per il Made in Italy, ricambio generazione e innovazione digitale nell’azienda familiare, legislazione e sport. La Scuola Imt Alti Studi Lucca ci sta lavorando, secondo quanto ha annunciato il suo direttore Rocco De Nicola nel corso dell’inaugurazione del 16/o anno accademico. L’istituto, ha spiegato, “continuerà ad aprirsi sempre di più, a costruire nuove relazioni e consolidare quelle già avviate”.
Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato, fra gli altri, anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, e l’assessora a formazione e lavoro Alessandra Nardini. “Sono particolarmente felice – ha affermato Giani – perché abbiamo finalmente l’opportunità di un ritorno delle lezioni in presenza e vedo tanti studenti”.
Al via con una lectio magistralis sulla cybersecurity
Roberto Baldoni, direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, ha tenuto una lectio magistralis alla cerimonia inaugurale. Titolo, “La gestione del rischio cyber in un mondo di sovranità digitali”. Secondo Baldoni “esiste il problema della mancanza di una cultura della sicurezza informatica e di una adeguata forza lavoro. Sono ad esempio troppo poche le donne che intraprendono studi informatici e pochissime quelle che si specializzano in cybersicurezza. A questo punto dobbiamo evitare che, come accade oggi, questa forza lavoro pregiata continui ad andare all’estero”.
Oggi la neonata Agenzia ha solo una sessantina di persone in distacco ma, ha spiegato Baldoni, “mirate campagne di reclutamento ci porteranno intorno alle 800 unità nel 2027. Queste campagne saranno volte anche ad arginare la fuga delle competenze verso l’estero e a riportare a casa alcuni dei nostri talentuosi ragazzi che abbiamo lasciato partire negli ultimi venti anni”. L’informatica, ha aggiunto Baldoni, è diventata il cuore di praticamente tutti i business. Per questo chi abilita e manutiene il cuore dell’organizzazione dovrebbe essere adeguatamente remunerato, come un buon chirurgo dentro un buon ospedale, altrimenti si alimenta il continuo movimento di competenze sul mercato e la fuga verso l’estero”.