Un’intesa per garantire un rapporto stretto col mondo delle imprese per i giovani aretini. Camera di commercio di Arezzo e Ufficio scolastico regionale della Toscana hanno firmato un accordo quadro triennale per la diffusione e l’implementazione dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. L’accordo prevede la realizzazione di progetti finalizzati alla costituzione di reti scolastiche ed imprese, per favorire la collaborazione tra scuole ed imprese per la diffusione dei cosiddetti Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento – meglio noti come alternanza scuola-lavoro – e per promuoversi i percorsi universitari e quelli degli Its.
Fra le iniziative introdotte dall’accordo che punta a orientare i giovani aretini verso le imprese del territorio, inoltre, sono previste attività per la formazione e l’aggiornamento dei docenti, nelle tematiche che favoriscano il raccordo tra la filiera formativa e quelle produttive, e viene confermata la collaborazione per il Project Work Scuola lavoro, percorso formativo che la Camera di commercio organizza da oltre 30 anni e che secondo l’ente camerale è divenuto un ponte fondamentale di collegamento tra mondo scolastico e mondo del lavoro attraverso il coinvolgimento diretto degli studenti con le problematiche aziendali.
Aumenta il mismatch fra domanda e offerta di lavoro
In provincia di Arezzo nel trimestre ottobre-dicembre il Rapporto Excelsior di Unioncamere stima in 8.650 i contratti che saranno attivati, un quarto dei quali a livello indeterminato, con il 16% del totale delle imprese che faranno almeno un’assunzione. Ma è ancora in aumento, sia a livello nazionale (36%) che a livello provinciale (34%) il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, la difficoltà cioè a trovare il profilo giusto sia per le professioni ad elevata specializzazione che per gli operai qualificati, soprattutto per la mancanza di candidati per determinati profili.
Questo fenomeno è comune a tutte le province italiane. Il paradosso è quello di un tasso di disoccupazione elevato (il 18,6 nel 2020 tra i giovani aretini della fascia di età 15-29 anni) e di decine di migliaia di posti di lavoro che rimangono vacanti. Una situazione che deriva da molteplici fattori, secondo la Camera di commercio, a cominciare proprio dal mancato allineamento tra scuola e mondo del lavoro.